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MANOVRA TRIENNALE DEL GOVERNO

In allegato pubblichiamo i comunicati di commento di Confartigianato su:


MANOVRA TRIENNALE

Confartigianato: “Bene norme per liberare mercato del lavoro e potenziare apprendistato”

“Il Ministro Sacconi ha recepito le proposte espresse dall’Assemblea di Confartigianato: eliminare il fardello di normative che ingessano il mercato del lavoro e valorizzare l’apprendistato che rappresenta un fondamentale contratto a contenuto formativo e un canale privilegiato per l’assunzione a tempo indeterminato”.

Nel commentare le misure della manovra triennale dedicate al mercato del lavoro annunciate dal Governo alle parti sociali e che dovrebbero essere contenute nei provvedimenti  all’esame del Consiglio dei Ministri, il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli apprezza “il potenziamento del contratto di apprendistato attraverso la valorizzazione del ruolo delle parti sociali ed il coinvolgimento degli enti bilaterali. In questo modo si riconosce che l’impresa è il luogo tipico della formazione e si punta a favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Intervento più che mai necessario se si considera  che in Italia il tasso di occupazione dei giovani tra i 15 e i 25 anni è il più basso d’Europa: 25,5% a fronte della media Ue del 40,3%”.

Secondo un’indagine condotta da Confartigianato gli artigiani investono molto tempo e molto denaro per formare i neo assunti: per insegnare il mestiere ai nuovi dipendenti ogni anno dedicano 103 milioni di ore e spendono 1,6 miliardi. L’artigianato è anche il settore con il maggior numero di apprendisti: 225.104

 Inoltre, secondo una ricerca di Confartigianato condotta su un campione di circa 1.600 imprese con meno di 20 addetti, artigiane e non, il 70,1% degli apprendisti attualmente in azienda verrà assunto. Un dato confermato anche da quanto avvenuto in passato: concluso il periodo di formazione, il 71,4% degli imprenditori ha proposto agli apprendisti di continuare a lavorare in azienda e nel 54,5% dei casi l’apprendista ha accettato.

Semplificazioni

 

Guerrini (Confartigianato): “Fondamentali per eliminare 11,4 miliardi di costi burocratici su microimprese”

“Siamo il Paese europeo con il più alto tasso di natalità imprenditoriale, 1.200 nuove imprese al giorno, ma anche con il più alto numero di leggi, quasi 22mila, e con il maggior peso di burocrazia che alle imprese costa 15 miliardi l’anno. Le semplificazioni annunciate dal Governo alle parti sociali sono un passo fondamentale per liberare le energie degli imprenditori”.

Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini esprime soddisfazione per le misure che dovrebbero essere introdotte nei provvedimenti oggi all’esame del Consiglio dei Ministri.

“Se si riuscisse ad eliminare tutto l’attuale carico di inutile burocrazia – sottolinea Guerrini – le micro e piccole imprese recupererebbero il 53,7% del gap di produttività che oggi scontano rispetto alla media di Francia, Germania, Spagna”.

Secondo un Rapporto di Confartigianato, il peso maggiore dei costi della burocrazia – pari a 11.386 milioni di euro – viene sopportato dalle microimprese (quelle che occupano fino a 9 addetti). Inoltre, ciascuna micro impresa deve impiegare in media una persona per 89,5 giorni per sbrigare gli adempimenti burocratici.

Confartigianato: “Con giustizia civile più rapida le imprese risparmieranno 2,3 miliardi /anno”

“La decisione del Governo di affrontare i problemi all’origine dei ritardi del nostro sistema giudiziario è una scelta di grande civiltà che Confartigianato sollecita da tempo. Finalmente le imprese potranno contare su certezza e rapidità della giustizia civile”.

Il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli commenta così gli interventi annunciati oggi dall’Esecutivo durante l’incontro con le parti sociali per snellire l’iter dei procedimenti e che dovrebbero essere contenuti nella manovra all’esame del Consiglio dei Ministri.

“L’efficienza della giustizia civile  – sottolinea Fumagalli – è un elemento strategico per migliorare la competitività delle imprese. Oggi – aggiunge Fumagalli citando i dati di un Rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato – i tempi dei procedimenti sono inaccettabili. La giustizia-lumaca impedisce agli imprenditori di esercitare i propri diritti e sottrae loro 2,3 miliardi di euro l’anno. Basti dire che la durata media di un procedimento civile, tra primo e secondo grado, è di quasi 5 anni. I tempi per chiudere un fallimento superano gli 8 anni. Un processo in materia di lavoro, tra primo grado e appello, dura in media oltre 4 anni, così come 4 anni dura una controversia in materia di fisco”.

Liberalizzazioni servizi pubblici locali

 

Guerrini (Confartigianato): “Riforma farà risparmiare a famiglie e imprese 751milioni di euro all’anno”

 “Mi auguro sia la volta buona per passare dagli annunci ai fatti e realizzare quella riforma dei servizi pubblici locali troppo a lungo rinviata e che potrà consentire di abbassare le tariffe per i consumatori, qualificare e innovare l’offerta, offrire alle imprese un’occasione di sviluppo”.

Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini apprezza gli interventi annunciati dal Governo alle parti sociali per liberalizzare i servizi pubblici locali e che dovrebbero essere contenuti nella manovra oggi all’esame del Consiglio dei Ministri.

“Ci interessa – sottolinea Guerrini – che vengano create condizioni di efficienza per un mercato che vale 23,6 miliardi di euro e che rappresenta un fattore strategico per la competitività delle imprese. Vogliamo una riforma in grado di aprire il mercato dei servizi pubblici locali alla vera concorrenza, introducendo la regola generale dell’assegnazione dei servizi attraverso le gare. Finora abbiamo assistito soltanto a ‘prove tecniche di liberalizzazione’ con il risultato che ciascuna famiglia italiana spende in media 1.443 euro all’anno per i servizi pubblici locali. L’incidenza media di questa cifra sul reddito familiare è del 4,4%”

Secondo i dati di un Rapporto di Confartigianato, la liberalizzazione dei servizi pubblici locali comporterebbe per tutti i consumatori (famiglie e imprese) un risparmio medio annuo di 751 milioni di euro.

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